Racconti » Gente di casa - storie di vicinato


Il nostro vicinato, un tempo popolato da un’infinità di persone, è oggi diventato silenzioso. Siamo rimasti in pochi e ci siamo fatti lontani gli uni dagli altri. Le attività lavorative che svolgevamo un tempo ci assorbivano e coinvolgevano in continue occasioni d’incontro; quelle che svolgiamo ora, al contrario, ci separano e ci orientano verso mondi …leggi l’articolo


A proposito delle uova, zia Teresa mi raccontava che una volta doveva arrivare gente a pranzo e dalle cinque del mattino mamma aveva cominciato a fare “maccarronis de cibiru”. Zia Dolla, la domestica, aveva impiegato una mezza mattina ad alimentare il fuoco per far bollire il pentolone di terracotta e zia Teresa, che allora era …leggi l’articolo


Quand’ero piccola ogni giorno andavo nella stalla a vedere le mucche che erano tutte allineate con il muso rivolto verso la mangiatoia; stavano sempre masticando. Noi passavamo correndo davanti a loro grattando il muso ad una, tirando le corna a un’altra e arrivavamo al recinto dov’erano i vitellini. A loro mettevamo la mano in bocca …leggi l’articolo


Nel nostro vicinato c’erano molte donne che curavano le malattie con “i mexinas sadras” Erano riti che si tramandavano di madre in figlia, da una generazione all’altra e venivano accolti come eredità preziosa. Per molta povera gente erano garanzie economiche, perché se era vero che nessuno voleva essere pagato per questo genere di cure, neppure …leggi l’articolo


Per Pasqua mamma preparava le pardole. Macinava il formaggio e lo impastava con zucchero, uova, scorza d’arancia e farina. Poi preparava la pasta per la sfoglia con farina, strutto e bianco d’uovo. Quando la pasta era ben lavorata si passava nella macchina, si facevano tanti cerchi e in mezzo si mettevano le palline di formaggio. …leggi l’articolo


Per Pasqua mamma preparava le pardole. Macinava il formaggio e lo impastava con zucchero, uova, scorza d’arancia e farina. Poi preparava la pasta per la sfoglia con farina, strutto e bianco d’uovo. Quando la pasta era ben lavorata si passava nella macchina, si facevano tanti cerchi e in mezzo si mettevano le palline di formaggio. …leggi l’articolo


Signorina Giulia, quando entrava in classe, raddrizzandosi i capelli, che teneva legati con una crocchia che col passare degli anni diventava sempre più piccola, diceva sempre!: “Oggi ho un diavolo per capello” Dalla sua furia gli alunni venivano fuori o pestati, o graffiati, o insanguinati e, certe volte, spennati anche. Di lei io però non …leggi l’articolo


Il nostro vicinato era fatto di gente spassosa. Qualcuno sollevava un po’ il gomito durante e fuori dai pasti…ma insomma che male c’era. Zia Luisa, quella che ci faceva rigar dritti nelle notti d’estate, non ne faceva un dramma per questo brav’uomo di suo marito Tomaso, che in fondo non le dava nessun altro pensiero, …leggi l’articolo