Racconti » Gente di casa - storie di vicinato


Mamma ci raccontava che durante la seconda guerra mondiale il governo aveva preso severissimi provvedimenti per la distribuzione dei generi di prima necessità.Dopo la trebbiatura il grano veniva rastrellato nel campo stesso, e nelle case dei proprietari veniva effettuato un rigido controllo da parte dei carabinieri e dal personale degli uffici annonari.Gli alimenti venivano distribuiti …leggi l’articolo


Insieme al suo servo Battista, qualche volta passava nel nostro vicinato signorina Cicita Serpi. La chiamavano “Sa bella de su mundu” Aveva i capelli chiari, due trecce attorcigliate intorno alla testa, aspetto cittadino, abiti sgargianti, rossetto sulle labbra, occhiali da sole. Il servo Battista portava la sporta e lei la borsetta. Tutti li seguivano con …leggi l’articolo


Il nostro vicinato, un tempo popolato da un’infinità di persone, è oggi diventato silenzioso. Siamo rimasti in pochi e ci siamo fatti lontani gli uni dagli altri. Le attività lavorative che svolgevamo un tempo ci assorbivano e coinvolgevano in continue occasioni d’incontro; quelle che svolgiamo ora, al contrario, ci separano e ci orientano verso mondi …leggi l’articolo


A proposito delle uova, zia Teresa mi raccontava che una volta doveva arrivare gente a pranzo e dalle cinque del mattino mamma aveva cominciato a fare “maccarronis de cibiru”. Zia Dolla, la domestica, aveva impiegato una mezza mattina ad alimentare il fuoco per far bollire il pentolone di terracotta e zia Teresa, che allora era …leggi l’articolo


Quand’ero piccola ogni giorno andavo nella stalla a vedere le mucche che erano tutte allineate con il muso rivolto verso la mangiatoia; stavano sempre masticando. Noi passavamo correndo davanti a loro grattando il muso ad una, tirando le corna a un’altra e arrivavamo al recinto dov’erano i vitellini. A loro mettevamo la mano in bocca …leggi l’articolo


Nel nostro vicinato c’erano molte donne che curavano le malattie con “i mexinas sadras” Erano riti che si tramandavano di madre in figlia, da una generazione all’altra e venivano accolti come eredità preziosa. Per molta povera gente erano garanzie economiche, perché se era vero che nessuno voleva essere pagato per questo genere di cure, neppure …leggi l’articolo


Per Pasqua mamma preparava le pardole. Macinava il formaggio e lo impastava con zucchero, uova, scorza d’arancia e farina. Poi preparava la pasta per la sfoglia con farina, strutto e bianco d’uovo. Quando la pasta era ben lavorata si passava nella macchina, si facevano tanti cerchi e in mezzo si mettevano le palline di formaggio. …leggi l’articolo


Per Pasqua mamma preparava le pardole. Macinava il formaggio e lo impastava con zucchero, uova, scorza d’arancia e farina. Poi preparava la pasta per la sfoglia con farina, strutto e bianco d’uovo. Quando la pasta era ben lavorata si passava nella macchina, si facevano tanti cerchi e in mezzo si mettevano le palline di formaggio. …leggi l’articolo