Nel nostro vicinato c’erano molte donne che curavano le malattie con “i mexinas sadras” Erano riti che si tramandavano di madre in figlia, da una generazione all’altra e venivano accolti come eredità preziosa. Per molta povera gente erano garanzie economiche, perché se era vero che nessuno voleva essere pagato per questo genere di cure, neppure …leggi l’articolo
Un percorso nella storia e nel tempo
I rinvenimenti archeologici attestano che le lenticchie vennero consumate fin dall’età preistorica e i reperti fossili dimostrano che spetta a loro l’onore di essere i più antichi legumi sfruttati in ambito alimentare.Gli archeologi affermano di aver trovato tracce di coltivazioni di lenticchie già nel 7.000 a.C, in Asia e nelle zone dell’attuale Siria.La loro coltivazione …leggi l’articolo
Procedimento: Tagliare lo stelo dei capperi ad uno a uno, lavarli delicatamente, farli scolare, tamponarli con un canovaccio e far asciugare completamente.In un vasetto procedere con un primo strato di sale, uno strato di capperi di circa 1 cm, un altro di sale e procedere così sino completare il vasetto. Si possono conservare i capperi …leggi l’articolo
ll cappero, il cui nome scientifico è Capparis spinosa, è una pianta arbustiva rampicante diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo. Cresce in luoghi aridi e sassosi e si trova facilmente sia lungo i litorali, marini sia nell’entroterra. Ha foglie ovali e grandi fiori bianco-rosati che sbocciano da maggio a ottobre, mentre la parte che effettivamente si può …leggi l’articolo
Andiamo a vedere come stanno le nostre amiche api. Stanno bene, fanno “ la barba” sull’alveare. Il fenomeno viene utilizzato dalle Nostre amiche per raffreddare l’intero dell’alveare, che successivamente in tarda serata le riaccoglierà al suo interno.Quando fa caldo nel nido, infatti, le api usano le ali come ventole per attirare l’aria calda e consentire …leggi l’articolo
Il libro “Gente di casa storie di vicinato” è la ricostruzione della storia di oltre mezzo secolo fa, vista dall’angolo di visuale di una bambina che vive immersa nelle attività lavorative della sua gente, che tramanda e racconta. Tutti questi fatti vengono raccolti come pezzi da collezione e alla fine sono ricomposti seguendo una linea …leggi l’articolo
Quando mi svegliavo la mattina, babbo e mamma stavano già parlando. Erano quelli gli unici momenti del giorno in cui potevano discutere fra loro, soli.Parlavano di tutto: del tempo, delle annate, di affari, di provviste, di pranzi e di cene.Mamma lo rimproverava sempre a babbo: gli diceva che stava allungando il piede più del lenzuolo …leggi l’articolo
Quand’ero piccola mamma mi diceva sempre che non dovevo avere paura, che era peccato avere paura. Sì, era vero che c’era la morte, ma lei veniva solamente per accompagnarci nel Paradiso, dove il Signore Dio faceva preparare per noi tavolate con bianche tovaglie di lino, piene di ogni delizia. E in quanto ai diavoli, solo …leggi l’articolo
Mamma ce l’aveva in testa a babbo da quand’era bambina. Babbo era sette anni più grande di lei.Quand’era partito a fare il militare, zia Regina la sorella di babbo, andava alla posta per vedere se c’era qualche lettera del fratello. Mamma, appena la vedeva passare, le chiedeva:”Dove stai andando?”E zia Regna rispondeva:”Sto andando alla posta, …leggi l’articolo
Se nel cortile delle mucche zio Pietro predicava, zio Pino Incani cantava. Cantava quando aveva paura, cantava quando era contento, cantava per intrattenere noi bambini che andavamo a scaldarci la sera accanto al fuoco.Non so se i testi fossero suoi, ma li sapeva interpretare così bene che sembrava conoscesse di persona i suoi personaggi. Raccontava …leggi l’articolo