San Nicola e la sua storia leggendaria
In alcuni paesi le strenne arrivano prima di Natale. Infatti, la notte tre il 5 e il 6 dicembre passa San Nicola. È uno dei santi più amati e venerati in tutto il mondo, unisce cattolici e ortodossi, vanta numerose leggende e miracoli, le sue reliquie, conservate a Bari, sono ancora oggi contese e ogni tanto la Turchia ne chiede la restituzione dopo che furono trafugate da Myra nel 1087 da parte di alcuni marinai baresi.
È così popolare, San Nicola, da aver ispirato persino la figura di Babbo Natale. Il motivo è forse un episodio della vita del Santo che prima di essere ordinato vescovo s’ imbatté in una famiglia nobile e ricca caduta in miseria. Il padre, che si vergognava dello stato di povertà in cui versava, decise di avviare le figlie alla prostituzione. Nicola, nascondendosi, lasciò scivolare dalla finestra dell’ abitazione dell’ uomo tre palle d’ oro, che ricorrono nell’ iconografia classica con cui viene rappresentato, grazie alle quali l’ uomo poté far sposare le figlie e risparmiare loro l’ onta della prostituzione.
Così è diventato Santa Claus
Il
Santo vescovo di Myra, nei secoli, è stato legato alla figura del vecchio
portadoni. È diventato il Santa Claus dei paesi anglosassoni, e il
NiKolaus della Germania che a Natale porta regali ai bambini.
Ogni popolo lo ha fatto proprio, vedendolo sotto
una luce diversa, pur conservandogli le caratteristiche fondamentali, prima fra
tutte quella di difensore dei deboli e di coloro che subiscono ingiustizie.
Una “scristianizzazione” sottile, se vogliamo,
ma che al contempo dà l’ idea della sua grande popolarità. Nei primi decenni
del 1800 San Nicolaus (da cui Santa Claus) grazie a una poesia di Clement
Clarke Moore diventò il Babbo Natale che tutti conosciamo. E una delle sue
rappresentazioni più famose è quella legata alla pubblicità della Coca Cola dove appare rubicondo,
di rosso vestito e con la barba bianca, che viaggia nel cielo su una slitta
trainata dalle renne. La pubblicità della multinazionale americana debuttò nel
1931 e nacque dalla penna dell’illustratore Haddon Sundblom, che mise insieme i
ricordi di San Nicola e il personaggio dello “spirito del Natale
presente”, descritto da Charles Dickens nel racconto Canto di Natale. A portare il culto del
Santo a Nieuw Amsterdam (New York) in America furono gli olandesi.
Le spoglie trafugate dai baresi
È
patrono dei bambini e ragazzi ma anche delle fanciulle che si avviano al
matrimonio e dei marinai. Nel 1087 una spedizione navale partita dalla città di
Bari verso Myra, divenuta nel frattempo musulmana, si impadronì delle spoglie
del Santo, che nel 1089 vennero definitivamente poste nella cripta della
Basilica eretta in suo onore.
L’ idea di trafugare le sue spoglie venne ai baresi nel contesto
di un programma di rilancio dopo che la città, a causa della conquista
normanna, aveva perduto il ruolo di residenza del catepano e quindi di capitale
dell’ Italia bizantina. In quei tempi la presenza in città delle reliquie di un
santo importante era non importante non solo dal punto di vista spirituale ma
anche mèta di pellegrinaggi e quindi fonte di benessere economico per l’
indotto economico generato.
L’inconografia tra sacro e profano
Il
suo emblema è il bastone pastorale, simbolo dell’episcopato, e tre sacchetti di
monete, o anche tre palle d’oro, queste in relazione alla leggenda della dote
concessa alle tre fanciulle. Nello stemma di Collescipoli (Terni) è
rappresentato a cavallo con un fanciullo alle sue spalle. Negli affreschi
dell’Abbazia di Novalesa (XI secolo), tra i primi conosciuti in occidente,
porta il pastorale e indossa una casula blu e una raffinata stola a motivi
geometrici. Tradizionalmente viene quindi rappresentato vestito da vescovo con
mitra e pastorale.
L’attuale rappresentazione in abito rosso
bordato di bianco origina dal poema A Visit from St.
Nicholas del
1821 di Clement C. Moore, che lo descrisse come un signore allegro e
paffutello, contribuendo alla diffusione della figura mitica e folkloristica di
Babbo Natale. Nella Chiesa ortodossa russa san Nicola è spesso la terza icona
insieme a Cristo ed a Maria col Bambino nell’iconostasi delle chiese.
Le tradizioni del Santo porta doni in Italia e in Europa
La tradizione di San Nicola che porta regali ai bambini in
Italia è festeggiata anche a Bari, Molfetta, Trieste e Bolzano, in Friuli e in
Alto Adige, nel Bellunese e nella Sinistra Piave, sotto il nome di San Nicolò-
Nelle località dell’Arco Alpino (Svizzera,
Austria, Alto Adige) San Nicolò è solitamente accompagnato da un
personaggio chiamato Krampus (Knecht
Ruprecht nelle località più settentrionali) una sorta di diavolo a cui si
attribuisce il ruolo di rapitore di bambini.
San Nicola è molto popolare anche in altri paesi
Europei (Paesi Bassi, Francia, Belgio, Austria,
Svizzera, Germania, Estonia e Repubblica Ceca).
Nei Paesi Bassi, in Belgio e in
Lussemburgo, Sinterklaas (Kleeschen
in lussemburghese) viene festeggiato due settimane prima del 5 dicembre, data
in cui distribuisce i doni (il suo compleanno risulta essere il 6 dicembre). Il
culto di san Nicola fu portato a Nuova Amsterdam (New York) dai coloni olandesi
(è infatti il protettore della città di Amsterdam), sotto il nome di
Sinterklaas, dando successivamente origine al mito nordamericano di Santa
Claus, che in Italia è quindi diventato Babbo Natale. Sinterklaas appare come
personaggio in numerose storie a fumetti Disney di produzione olandese.