La chiesa di Santa Maria
La chiesetta campestre di Santa Maria si trova a Nord Est del paese, situata in una ricca zona di uliveti e mandorleti. Un tempo era teatro di vivi festeggiamenti in onore di Santa Maria. La festa si articolava in quattro giorni ( dal 7 al 10 settembre ).
Il giorno 7, di pomeriggio, si portava in processione il simulacro di Santa Maria nella chiesetta; il giorno dopo tutte le cerimonie civili e religiose: messe recitate e solenni con panegirico, batteria di petardi e razzi chiamata ” sa carrera “, balli, corsa di cavalli e altro venivano eseguiti nella ” festa campestre “.
La gente partecipava e vi giungeva con carri agricoli addobbati ” a traccas “e si tratteneva per il pranzo sotto l’ombra degli alberi d’ulivo.
La festa proseguiva nei giorni 9 e 10. Vi partecipava la servitù, libera in quei giorni da impegni di lavoro, perché coincideva con la scadenza del contratto annuale di lavoro stipulato tra il proprietario e lavoratore. Il contratto nei giorni successivi poteva essere innovato o meno. Per questo motivo la festa di Santa Maria era chiamata anche ” Sa festa de is serbidoris “.
L’attuale edificio, eretto da maestranze locali in epoca postmedievale, è caratterizzato dalla presenza del classico loggiato, forse seicentesco, tipico delle chiese campestri del territorio, che offriva protezione ai devoti ed a coloro che sostavano durante le pause delle attività agricole. Caduta in rovina negli anni Sessanta del secolo scorso ed utilizzata come ricovero di bestiame, venne recuperata grazie alla volontà della popolazione e riconsacrata l’8 settembre 1983.
La pala d’altare del XVII secolo, opera del pittore Francesco Pinna, che anticamente impreziosiva l’edificio, è ora in parrocchia, recuperata grazie ad un mirabile lavoro di restauro, che l’ha salvata da un lungo degrado.