Pilloneddus de taccula

Pilloneddus de taccula


Una taccula sono otto uccellini, ma l’espressione pilloneddus e taccula sottointende anche la peparazione stessa. Generalmente si servono come piatto di mezzo, o come antipasto. Una taccula fatta con tutti i crismi, utilizzando uccellini selvatici, si spazia dal passero allo storno inclusi tordi e tutti gli altri piccoli volatili. Si può ottenere, comunque, un ottimo piatto, anche partendo da semplici quaglie d’allevamento. PREPARAZIONE: Uccellini spiumati e fiammeggiati ma non aperti, nè svuotati. Pentola di cqua salata con abbondanti foglie di mirto, a bollore per 10′, aggiunta degli uccelli, cuocere a fuoco basso per un tempo che dipende dal tipo di uccellini: quaglie circa 20-30′, storni 1h, passeri 40′, tordi 50′. Gli uccellini sono pronti quando sono perforabili con uno stecchino ma non devono essere sfatti, ovvero devono rimanere sodi. Si tolgono dalla pentola e, caldi e fumanti, si salano e si coprono con foglie di mirto. Si riuniscono in gruppi di otto dentro uno strofinaccio da cucina e, raggiunta temperatura ambiente, si ripongono in frigo. Sono pronti dopo almeno un giorno di frigo. Come quantitativo si considerano circa otto uccellini a testa.