Le Janas

Le Janas


Leggende della Sardegna
Il popolo delle janas

Le janas erano delle donnine piccine come uccelli di campo e si scavavano le casette negli anfratti rocciosi dei monti e qui risiedevano tessendo con fili d’oro e d’argento. Uscivano solo di notte per paura che il sole bruciasse la loro pelle delicata e stendevano i loro scialli al chiaro di luna. Erano venute dai paesi lontani portandosi appresso immense ricchezze. Un pastore aveva fatto la sua capanna vicino alle loro casette e rimaneva ore ed ore ad osservarle, senza farsi mai vedere. Studiava il modo di depredarle. Un giorno prese un sacco e camminando a quattro zampe, silenzioso come un gatto, si avvicinò a una Jana che stava stendendo il suo scialle al chiaro di luna. A guardare in faccia le Janas portava disgrazia, perciò quel pastore stava molto attento a non guardarla, ma quando questa si voltò di spalle, le scagliò il sacco, le chiuse la testa dentro e la portò nella sua capanna. “Fammi uscire da questo sacco” disse la Jana al pastore. “Ti farò uscire quando mi darai tutto l’oro che ti chiedo”. “Fammi uscire, e ti riempirò d’oro”. “Se ti faccio uscire, tu mi trasformi in pietra”. “Non lo farò”. “Dammi la tua parola”. “Parola di Jana: tu mi liberi e io ti riempirò d’oro”. Il giovane pastore chiuse gli occhi, perché non poteva guardare in faccia la Jana, e aprì il sacco. “Adesso mantieni la promessa”. “Sì, manterrò la promessa! Tu devi dire solo basta, quando pensi che l’oro possa bastarti”. In quello stesso momento cominciò a piovere dalla soffitta una grande quantità di paglia d’oro. L’oro cadeva, cadeva e riempiva ogni angolo della capanna. E il pastore non diceva mai basta e l’oro non gli bastava mai. E piano piano la montagna cominciò a crescere e quando il pastore stava aprendo la bocca per dire basta, se la ritrovò piena d’oro e morì soffocato ( Albertina Piras )