Paella
La Paella è pronta. Chi viene a pranzo da me?
Paella alla valenziana ( ricetta delle amiche catalane Ana e Maribel )
Si soffriggono i gamberetti, gli scampi, i granchi … una volta soffritti si tolgono dalla padella e nel medesimo olio si mettono le seppie e i calamari a pezzettini ( se si vuole si possono aggiungere pezzetti di coniglio, costolette di maiale o di pollo ).
Si mescola con un cucchiaio di legno.
Quando acquista un colore dorato si aggiunge un po’ di cipolla tritata ( non molta ) e quando questa comincia a dorare si aggiunge aglio e prezzemolo e quanto basta di sugo di pomodoro ( se i pomodori si mettono crudi bisogna versarli prima del’aglio e del prezzemolo ).
Si rimescola in continuazione fino a quando è ben soffritto; si può versare un po’ di cognac quando è già ristretto ( questo è facoltativo ).
Dopo si versa il riso ( una tazza da caffelatte più o meno per persona ) e poco dopo dell’acqua calda.
Si calcola più o meno tre parti di acqua e una di riso.
Quando il riso è quasi cotto si versano le cozze, gli scampi ecc già cotti precedentemente.
Si leva dal fuoco prima che il riso sia completamente cotto; deve restare un po’ di sugo.
Si lascia riposare così per 5 minuti e solo quando assorbe completamente il sugo è terminata la cottura.
Un po’ di storia
La prima, vera, Paella nasce a Valencia ed è, come per la maggior parte dei piatti tradizionali, frutto della fantasia popolare dei contadini, gente umile e povera, che lavoravano nelle campagne e nelle risaie e che, all’ora di pranzo, si riunivano e preparavano questo piatto con tutto ciò che avevavo a disposizione: riso, anatra, coniglio, fagiolini, pomodoro, zafferano e, se se ne trovavano in giro, lumache.
Alla fine del XIX secolo, da ricetta popolare, la Paella iniziò ad essere proposta anche nei menù delle osterie e nei chioschi sulle spiaggie di Valencia ed Alicante da dove si diffuse in tutta la Spagna e poi in tutto il mondo grazie ai turisti.
Oggi la Paella è uno dei piatti più amati e conosciuti in tutto il mondo.
Etimologicamente la parola “Paella”, deriva dal latino “patella” da cui deriva anche l’italiano padella e indica, appunto, una padella in ferro molto larga e poco profonda munita di due impugnature opposte, che veniva utilizzato soprattutto dai Valenciani per cucinare piatti a base di riso o di fideos (gli spaghetti spagnoli).
Inizialmente la paella veniva chiamata “arròs a la paella” ovvero riso in padella, ma col tempo si è affermato l’uso di indicare col termine paella, la ricetta, mentre la padella in se stessa viene chiamata “paellera”.