La raccolta delle mandorle
Quando la campagna cominciava a vestirsi dei colori dell’autunno con zia Luisa e zia Minia io andavo spesso a
raccogliere le mandorle.
Andavamo con la carretta trainata dal cavallo che aveva un passo elegante e fiero. Facevamo il tragitto accompagnati dalla musica dei suoi zoccoli, che cambiava a seconda della strada in cui si passava.
La campagna si presentava come una grande tavola imbandita. Gli alberi erano carichi di frutta e gli uccelli si nascondevano nelle loro fronde.
Le vigne, distese in lunghi filari, erano vigilate da spaventapasseri e vibrate da lunghi striscioni e stracci di di tutti i colori. I grappoli d’uva chiedevano protezione dagli ingordi uccelli.
La raccolta delle mandorle durava una decina di giorni.
Il vicinato si riuniva di nuovo in casa per sbucciarle.
I ragazzini , per due che ne sbucciavano ne mettevano da parte cinque; poi andavano a tagliarle in un angolo per non farsi vedere. Il cortile si riempiva di formiche.