La cernita del grano

La cernita del grano


La cernita del grano

Alla fine dell’estate le nostre vicine venivano sempre ad aiutarci a dare una cernita al grano per la semina.
Si sedevano a semicerchio nel magazzino; col crivello prendevano un mucchietto di grano, lo facevano ondeggiare in un movimento circolatorio e tutte le impurità si depositavano al centro. Quando si era formato un bel mucchietto si fermavano, poggiavano il setaccio sulle ginocchia, con le due mani toglievano le impurità, le mettevano da parte e poi riprendevano il crivello e sc…sc…sc…, si sentiva un dolce suono, mentre setacciavano tutte insieme.
Zia Teresa Muscas, anche lei abitava quasi di fronte a casa, era stranamente silenziosa il giorno. Il sorriso sempre sulle labbra, interesse vivo per ogni argomento, ma non si pronunciava su nulla. Alla fine, mentre versava il grano setacciato nel sacco aveva detto:
“Sapete, sto aspettando un altro figlio”
Tutte si erano fermate di colpo
“Davvero?” Dissero in coro “E da quanti mesi?”
“Questo è il terzo”
Gli occhi di zia Teresa diventarono lucidi di pianto.
Zia Angelina Cardia non sopportava emozioni. Non le piacevano i sentimentalismi; soprattutto non sapeva stare in secondo piano.
“Auguri, auguri” Disse “ E, mi raccomando, Teresa, quando ti arrivano le doglie aspetta l’ostetrica almeno. E non fare come tua sorella Nevina, che quando l’ostetrica era arrivata con la valigetta, lei aveva già fatto tutto e fischiettando stava lavando la roba nel cortile”.
Tutte si misero a ridere.
Zia Minia, sempre in concorrenza con zia Angelina Cardia, aggiunse:
“ E mi raccomando, Teresa, non fare nemmeno come Angelina Cardia, che quando le erano arrivate le doglie, si era nascosta sotto il letto dalla paura e poi era salita sopra l’albero del fico del suo cortile e l’ostetrica non sapeva come fare per farla scendere giù”.
Zia Angelina Cardia confermò la scena. Fece anche di più. Poggiò per terra il crivello, si alzò, prese una sporta e si mise a imitare l’ostetrica che le diceva di scendere immediatamente dall’albero del fico.